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Ammissibilità del ricorso in Cassazione per ordinanze di sequestro preventivo o probatorio

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Cass. pen., sez. VI, 15/05/2024 (ud. 15/05/2024, dep. 06/06/2024), n. 22943 (Pres. Ricciarelli, Rel. Capozzi)

Indice

La questione giuridica

Una delle questioni giuridiche, affrontate dalla Suprema Corte nel caso di specie, riguardava quando è ammissibile il ricorso per Cassazione contro ordinanze emesse in materia di sequestro preventivo o probatorio.

Ma, prima di vedere come il Supremo Consesso ha trattato siffatta questione, esaminiamo brevemente il procedimento in occasione del quale è stata emessa la sentenza qui in commento.

Il Tribunale di Catanzaro, a seguito di una istanza di riesame proposta avverso un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le indagini preliminari dello stesso Tribunale in relazione al reato di cui agli artt. 110/416-bis cod. pen. ascritta all’istante, e avente ad oggetto la somma di euro 31.685,00, annullava il predetto provvedimento, disponendo la restituzione della somma all’avente diritto.

Ciò posto, avverso questa decisione il difensore ricorreva per Cassazione, deducendo i seguenti motivi: 1) violazione degli artt. 321 cod. proc. pen.; 2) violazione dell’art. 125 cod. proc. pen..

Come la Cassazione ha affrontato tale questione giuridica

La Corte di legittimità riteneva il ricorso suesposto infondato.

In particolare, tra gli argomenti, che avevano indotto gli Ermellini ad addivenire a siffatto esito decisorio, vi era quell’orientamento nomofilattico secondo il quale «il ricorso per cassazione contro ordinanze emesse in materia di sequestro preventivo o probatorio è ammesso solo per violazione di legge, in tale nozione dovendosi comprendere sia gli errores in iudicando o in procedendo, sia quei vizi della motivazione così radicali da rendere l’apparato argomentativo posto a sostegno del provvedimento del tutto mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza e, quindi, inidoneo a rendere comprensibile l’itinerario logico seguito dal giudice» (da ultimo, Sez. 2, n. 49739 del 10/10/2023).

I risvolti applicativi

Il ricorso per Cassazione contro ordinanze di sequestro preventivo o probatorio è ammesso solo per violazione di legge, che può includere errori nel giudicare o nel procedere, oltre a vizi nella motivazione così gravi da rendere il ragionamento del giudice del tutto mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza, e, dunque, non in grado di garantire la comprensibilità dell’itinerario logico seguito dal giudice.

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