In tema di misure di prevenzione patrimoniali, qual è il rimedio esperibile avverso il provvedimento definitivo di confisca fondato sulla pericolosità generica ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett. “a”, d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159?

Quali sono le “categorie di delitto” legittimanti l’applicazione di una misura fondata sul giudizio di cd. pericolosità generica, ai sensi dell’art. 1, lett. b), d.lgs. n. 159 del 2011?

Nel procedimento di prevenzione, quando è ammissibile il ricorso per Cassazione per vizio di travisamento della prova per omissione?

Qual è la prova nuova rilevante ai fini della revocazione della misura ai sensi dell’art. 28 del d.lgs. 6 settembre 2001, n. 159?

In cosa consiste la prova nuova rilevante ai fini della revocazione della confisca?

Nel caso in cui il procedimento di prevenzione prosegue nei confronti dell’erede del proposto, deceduto nel corso di questo procedimento, chi è il soggetto interessato che può ricorrere per Cassazione?

Cosa devono presentare le “categorie di delitto” legittimanti l’applicazione di una misura fondata sul giudizio di c.d. pericolosità generica, ai sensi dell’art. 1, comma1, lett. b), del d.lgs. n. 159 del 2011?

Il codice antimafia prevede la confisca come misura di prevenzione patrimoniale. La Cassazione è chiamata a decidere sulla sua applicabilità in un caso in cui il Tribunale di Roma aveva rigettato una richiesta di revocazione di un decreto di confisca.