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Gravi indizi di colpevolezza in associazione mafiosa: condanna precedente e ruolo nell’organizzazione come elementi deducibili in sede cautelare

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Cass. pen., sez. V, 28/02/2024 (ud. 28/02/2024, dep. 24/04/2024), n. 17179 (Pres. Pezzullo, Rel. Masini)

Indice

La questione giuridica

Una delle questioni giuridiche, affrontate dalla Suprema Corte nel caso di specie, riguardava quando, in tema di associazione mafiosa, i gravi indizi di colpevolezza in sede cautelare possono dedursi dalla precedente condanna del soggetto per l’adesione al medesimo sodalizio e dal ruolo assunto all’interno dell’organizzazione.

Ma, prima di vedere come il Supremo Consesso ha trattato siffatta questione, esaminiamo brevemente il procedimento in occasione del quale è stata emessa la sentenza qui in commento.

Il Tribunale del riesame di Palermo confermava buona parte di un’ordinanza del giudice delle indagini preliminari del medesimo Tribunale, applicativa della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di una persona indagata per i delitti di cui all’art. 416 bis commi 1, 2, 4 e 6 cod. pen..

Ciò posto, avverso questa decisione il difensore proponeva ricorso per Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, costui deduceva vizi di violazione di legge e di motivazione in ordine all’inserimento dell’indagato nella compagine mafiosa e al ruolo “dinamico e funzionale” da lui rivestito, a suo avviso illogicamente desunto dalla condanna già riportata per il reato di associazione di tipo mafioso ed individuato in elementi in realtà (stimati) vaghi e non conducenti.

Come la Cassazione ha affrontato tale questione giuridica

La Corte di legittimità riteneva il motivo suesposto infondato alla stregua di quell’orientamento nomofilattico secondo il quale, “in tema di associazione mafiosa, i gravi indizi di colpevolezza in sede cautelare possono dedursi dalla precedente condanna del soggetto per l’adesione al medesimo sodalizio e dal ruolo assunto all’interno dell’organizzazione, valutati congiuntamente agli ulteriori elementi acquisiti a sostegno della perdurante partecipazione relativamente al periodo successivo a quello cui è riferita la condanna” (sez. 6, n. 3508 del 24/10/2019).

I risvolti applicativi

In materia di associazione mafiosa, i gravi indizi di colpevolezza in sede cautelare possono derivare dalla precedente condanna del soggetto per adesione alla stessa organizzazione criminale e dal ruolo da lui ricoperto all’interno dell’organizzazione, considerando anche altri elementi che supportano la sua partecipazione continuativa dopo il periodo della condanna.

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