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Cosa occorre ai fini del riconoscimento della continuazione?

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Cass. pen., sez. V, 05/04/2024 (ud. 05/04/2024, dep. 23/05/2024), n. 20521 (Pres. Pezzullo, Rel. Bifulco)

Indice

La questione giuridica

La questione giuridica, affrontata dalla Suprema Corte nel caso di specie, riguardava cosa occorre ai fini del riconoscimento della continuazione.

Ma, prima di vedere come il Supremo Consesso ha trattato siffatta questione, esaminiamo brevemente il procedimento in occasione del quale è stata emessa la sentenza qui in commento.

Il Tribunale di Trapani, in esito a giudizio definito con rito abbreviato, dichiarava l’imputato colpevole dei delitti di furto, condannandolo alla pena di anni due, mesi sei e giorni venti di reclusione ed euro 1.600 di multa.

Ciò posto, avverso questa decisione il Sostituto Procuratore generale presso la Corte di Appello di Palermo ricorreva per Cassazione, deducendo violazione di legge per avere il Tribunale omesso di disporre l’aumento di pena ex art. 81 cod. pen. in relazione al furto contestato al capo 4 dell’imputazione.

Come la Cassazione ha affrontato tale questione giuridica

La Corte di legittimità riteneva il motivo suesposto fondato alla luce di quell’orientamento nomofilattico secondo il quale il riconoscimento della continuazione necessita di una approfondita verifica della sussistenza di concreti indicatori, quali l’omogeneità delle violazioni e del bene protetto, la contiguità spazio-temporale, le singole causali, le modalità della condotta, la sistematicità e le abitudini programmate di vita, e del fatto che, al momento della commissione del primo reato, i successivi delitti siano stati programmati almeno nelle loro linee essenziali; a tal fine, si è reputato non sufficiente valorizzare la presenza di taluno degli indici suindicati se i successivi reati risultino comunque frutto di determinazione estemporanea (Sez. U, n. 28659 del 18/05/2017).

Difatti, per gli Ermellini, il giudice di merito non aveva indicato elementi dai quali desumere che il reato di cui al capo 4) fosse stato il risultato di un’estemporanea determinazione.

I risvolti applicativi

Per riconoscere la continuazione criminosa, è necessario un’approfondita verifica di diversi indicatori, tra cui la similitudine delle violazioni e del bene protetto, la vicinanza spazio-temporale, le motivazioni individuali, le modalità di comportamento, la frequenza e la programmazione dei delitti, e la pianificazione dei delitti successivi al momento della commissione del primo reato.

Tuttavia, non è sufficiente considerare solo alcuni di questi indicatori se i reati successivi sono il risultato di decisioni estemporanee.

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