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Come dimostrare l’appartenenza a un’associazione a delinquere per il commercio di stupefacenti?

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Cass. pen., sez. I, 10/05/2024 (ud. 10/05/2024, dep. 26/09/2024), n. 36085 (Pres. Siani, Rel. Curami)

Indice

La questione giuridica

Una delle questioni giuridiche, affrontate dalla Suprema Corte nel caso di specie, riguardava come può essere provata l’appartenenza ad un’associazione a delinquere finalizzata al commercio di sostanze stupefacenti.

Ma, prima di vedere come il Supremo Consesso ha trattato siffatta questione, esaminiamo brevemente il procedimento in occasione del quale è stata emessa la sentenza qui in commento.

La Sezione Feriale della Cassazione annullava con rinvio un’ordinanza emessa dalla Corte di Appello di Bari che, quale Giudice dell’esecuzione, aveva respinto un’istanza avanzata finalizzata ad ottenere il riconoscimento della continuazione.

Dal canto suo, sempre la Corte territoriale barese, quale giudice dell’esecuzione, decidendo in sede di rinvio dalla Cassazione, rigettava un’istanza finalizzata ad ottenere l’applicazione della fungibilità di cui all’art. 657, comma 4, cod. proc. pen..

Ciò posto, avverso siffatta decisione proponeva ricorso per Cassazione il difensore dell’istante, che deduceva la violazione dell’art. 627, comma 3, cod. proc. pen..

Come la Cassazione ha affrontato tale questione giuridica

Gli Ermellini ritenevano il ricorso suesposto infondato.

In particolare, tra le argomentazioni che avevano indotto i giudici di piazza Cavour ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui, in tema di associazione a delinquere finalizzata al commercio di sostanze stupefacenti, la prova dell’appartenenza al sodalizio criminoso può essere desunta anche dall’accertamento dell’assistenza legale fornita ad un partecipe e dell’aiuto economico assicurato ai suoi familiari, una volta che costui sia tratto in arresto, consistendo in condotte prestate a vantaggio dell’intera consorteria e non solo della persona assistita (Sez. 3, n. 12705 del 15/02/2019).

I risvolti applicativi

Nell’ambito dell’associazione a delinquere per il commercio di stupefacenti, l’appartenenza al sodalizio può essere provata attraverso l’assistenza legale fornita a un partecipante e l’aiuto economico ai suoi familiari dopo l’arresto, poiché tali comportamenti avvantaggiano l’intera associazione, e non solo l’individuo assistito.

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